“Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo…[…]”
Quasimodo. S’Ode ancora il mare
Cosa ha di così speciale il mare e il suono delle sue onde tali da incantare chi lo ascolta tutti i giorni allo stesso modo di chi lo vede per la prima volta?…
Il mare ha un segreto che la scienza chiama “rumore bianco”. La scienza si sa non è brava a dare i nomi alle cose del mondo. Chiamare rumore un suono così rilassante e soave sembra un non-senso. Eppure tecnicamente è proprio così che si chiama.
Eh sì perché proprio così come il “bianco” visivamente è quel colore che contiene in sé tutti i colori visibili, così il “rumore bianco” è quel suono che è composto dell’intero spettro di frequenze che l’orecchio umano può udire.
In realtà alle volte si può considerare anche come “rumore rosa” dove cioè le basse frequenze hanno più potenza rispetto alle altre.
L’effetto però resta identico. Il “rumore” che è poi un suono, è continuo e costante, ma soprattutto rilassa e copre i rumori spiacevoli.
Ecco perché il corpo si riposa, elimina tossine e tensioni, il sistema immunitario si rinforza, le emozioni si calmano e la mente comincia a produrre delle onde cerebrali estremamente benefiche.
Studi recenti sostengono che per un apprendimento duraturo servano certe sostanze che rilasciamo quando ci divertiamo: le endorfine.
Le stesse che vengono rilasciate quando il nostro corpo e la nostra mente si trovano in una condizione di benessere.
Questo ci porta al comprendere che rilassarci non significa assopire le nostre capacità intellettive, ma anzi ci permette di migliorare le nostre capacità celebrali.
Ecco perché il mare, il suo rumore bianco riescono ad incantarci, e mentre ci regalano un fantastico pisolino profondo e rilassato ci aiutano anche a rigenerarci e a riattivare il corpo e la mente dallo stress cittadino.

Davide De Stefano è attivista presso l’associazione Fondalicampania Aps, dove riveste il ruolo di Presidente. “Passione e competenza sono la base di un percorso associativo sano e produttivo. Dedicare parte del nostro tempo alla cura del bene comune è fondamentale per promuovere una crescita collettiva e tutelare la nostra salute. Il rispetto delle idee altrui nasce dalla consapevolezza che apparteniamo tutti a un’unica grande Tribù Globale. Cooperare, dunque, è uno strumento essenziale per proteggere l’ecosistema di cui facciamo parte.”
1 commento
Bravi quelli del centro studi della Gaiola!!! E mai abbassare la guardia! E bravi anche i carabinieri! Spero che i ricci siano stati ributtati in mare ancora vivi????????