Home ScienzeBiologia Marina L’Aguglia (Belone belone) a cura di Martina Di Vincenzo

L’Aguglia (Belone belone) a cura di Martina Di Vincenzo

da D. De Stefano
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L’aguglia è un pesce osseo di mare appartenente alla famiglia Belonidae. Ha corpo molto allungato e compresso, la linea laterale è posta in basso, sul ventre, la pinna dorsale e la pinna anale sono situate molto indietro; non ci sono pinnule, né dietro la pinna dorsale, né dietro quella anale. Il dorso è blu scuro e sfuma nell’azzurro sui fianchi, che sono argentei; il ventre è giallastro. 


Le ossa della colonna vertebrale sono verdi e la vescica natatoria non comunica con l’intestino. La sua lunghezza può superare gli 80 cm e il peso un chilogrammo.  Raggiunge una lunghezza di 90 cm ed il peso massimo di 1,3 kg. Si ciba di piccoli pesci, prevalentemente di sardine e acciughe. Belone belone si trova comunemente nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, nelle zone costiere intorno alle isole Canarie, Azzorre, Madera e Capo Verde, nonché nel Mar Nero e nel Mar d’Azov; Belone svetovidovi solamente nell’Atlantico orientale e nel Mediterraneo intorno allo Stretto di Gibilterra. Nel corso del XX secolo numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di alcune sottospecie:
· Belone belone belone (già Belone belone euxini)
· Belone belone acus (sinonimo di Tylosurus acus)
· Belone belone gracilis

L’unica altra specie del genere Belone presente nel Mediterraneo è Belone svetovidovi nota in italiano come “aguglia di Svetovidov” presente in alcuni settori dell’Oceano Atlantico nordorientale e nel mar Mediterraneo. È estremamente simile a B. belone e si può distinguere solo osservando il numero di denti sulle mascelle. Viene infatti quasi sempre confusa con l’aguglia comune. Il suo ambiente naturale è l’alto mare, ma in estate, quando depone le uova, che per mezzo di filamenti si attaccano alle alghe del fondo, si avvicina alla costa e può essere così frequentemente incontrata dai subacquei. Naturalmente, le zone dove è più facile vederla sono le secche lontano da riva e le scogliere che precipitano nel blu, basta che l’acqua sia limpida e non inquinata. A volte, specialmente nell’epoca degli amori. L’Aguglia abbandona le compagnie numerose e se ne va a coppie subito sotto la superficie, molto simile a un piccolo siluro che si mimetizza in modo stupefacente con gli spruzzi delle onde. L’aguglia è ampiamente pescata sia da pescatori sportivi (soprattutto con la tecnica della traina e dello spinning) che da professionisti con reti da circuizione. Le carni sono buone, soprattutto fritte, anche se il colore verde delle ossa può impressionare qualcuno. Viene altresì ampiamente utilizzata dai pescatori sportivi come esca viva per la cattura del pesce serra, principalmente nell’area che va dal nord della Toscana fino al sud del Lazio. La forma affusolata, il candore e il pregio delle carni sommate alla rapidità di movimento rende l’aguglia una delle prede preferite del predatore, al pari del muggine. L’aguglia viene pescata vicino riva con canne da surfcasting o da spinning di ben bassa portata, atte soprattutto alla cattura delle esche vive come l’aguglia

(o come la ben nota leccia stella), dopodiché viene innescata all’amo e la lenza viene portata a 30-40 metri da riva.

a cura di Martina Di Vincenzo

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