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SS Baychimo: la Nave Fantasma che Navigò sola per 38 anni – a cura di Anna Cozzolino-

da D. De Stefano
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Le coste dell’Alaska sono certamente  un luogo remoto e quelle dell’Alto Artico ancora di più ma  nonostante questo risulta difficile credere che una nave abbandonata sia riuscita a navigare in quelle gelide acque, senza equipaggio, per quasi 40 anni. Eppure questa è la storia della “SS Baychimo”, una nave a vapore da 1300 tonnellate, costruita in Svezia nel 1914 per conto di una società tedesca e in seguito utilizzata per il commercio delle pelli con le popolazioni Inuit, lungo le coste della Victoria Island, nei Territori del Nord-Ovest del Canada.
Era utilizzata sulle rotte commerciali fra Amburgo e la Svezia ma alla fine della
 1° guerra mondiale, la proprietà  passò alla Gran Bretagna come  parte dei risarcimenti di guerra pagati dalla Germania. Nel 1921 la  Hudson Bay Company acquistò la nave e la impiegò sulle rotte del Nord del Canada fino al 1° ottobre del 1931, quando, dopo aver effettuato un carico di pellicce, la nave rimase intrappolata nei ghiacci.

L’equipaggio la abbandonò, rifugiandosi per due giorni nella vicina città di Barrow, ritornando  poi sulla Baychimo, che si era nel frattempo liberata dai ghiacci, ma solo per poco tempo. L’8 ottobre  infatti, la nave si incagliò nuovamente, e la Hudson Bay Company inviò degli aerei per recuperare una parte dell’equipaggio, lasciando sul luogo 15 uomini che avrebbero dovuto trascorrervi l’inverno, in un rifugio di legno costruito  poco distante. Lo scopo era quello di aspettare lo scioglimento del ghiaccio, per recuperare la nave, ma il 24 novembre, dopo una fortissima bufera di neve non c’era più traccia del Baychimo.
Il comandante suppose che la tempesta avesse distrutto la nave, e che i suoi resti fossero poi affondati; dopo pochi giorni però, un cacciatore Inuit informò il capitano di aver avvistato  la nave a circa 70 chilometri più a Sud. L’equipaggio riuscì a ritrovare la nave, ma le sue condizioni fecero supporre che non avrebbe retto  al periodo invernale, così i marinai recuperarono le pelli più pregiate, e abbandonarono la nave, che sorprendentemente non affondò, anzi, fu avvistata diverse volte nel corso dei decenni successivi: una inquietante nave fantasma capace di resistere al congelamento e scongelamento regolare delle gelide acque artiche.
Tra il 1932 e il 1934 i marinai di altri navi riuscirono a salire a bordo del Baychimo, recuperando delle merci e altro materiale ma nessuno riuscì a “salvarla”. Da allora ci furono diversi avvistamenti, lungo le coste dell’Alaska, da parte degli abitanti dei villaggi e anche da parte di altre imbarcazioni, in navigazione su quelle acque remote.
            Dopo il1960,il Baychimo non fu più avvistato  per molti anni, tanto che sì pensava            che fosse affondato; nel 1969 però, fu intercettato per l’ultima volta dall’equipaggio del  rompighiaccio Manhattan, che si stava dirigendo verso il Passaggio a Nord Ovest. All’epoca la nave aveva 55 anni di età ed  era andata alla deriva, senza nessuno a bordo per  38 anni.
La mancanza di avvistamenti negli ultimi 47 anni, fa supporre che la nave si sia arresa alle gelide acque dell’Artico per andare finalmente a riposare nelle fredde profondità  dell’immenso  oceano. Non è detto però che la Baychimo possa essere avvistata, magari durante una lunga notte artica, ancora una volta…

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