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Ercolano: La Domanda senza risposta. a cura di Giacomo

da D. De Stefano
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Domenica 12 Luglio 2015 le previsioni danno bel tempo e tanto caldo. Finalmente, dopo mesi di “solo” lavoro, stamattina andiamo al mare; ce lo meritiamo!
Sveglia alle 6:00, mio figlio ha già gli occhi aperti e mia moglie vola in cucina a preparare le colazioni. In mezz’ora è tutto pronto e carico la macchina: borse, teli, ombrellone, costumi, i giocattoli di mio figlio, …i miei giocattoli (maschera, pinne e macchina fotografica), mia moglie col carrozzino completo di tutti gli accessori, il cesto della merenda, acqua a volontà, ma dimenticavo qualcosa?MIO FIGLIO!

Alla faccia di chi la domenica vuol dormire un po’ in più, alle 6:45 sono in autostrada.
Guido sul filo del limite di velocità per arrivare quanto prima. Uscita Castellammare di Stabia e fine della grande corsa: TUTTO FERMO!
In un attimo la fila di auto dietro di noi è lunga quanto quella davanti. Incidente? Macchè! Capìto presto che non sono stato l’unico furbo ad organizzarmi così stamattina, dopo quasi tre ore di traffico raggiungo la prima spiaggia dove il mare “pare accettabile”.  
Come Pif alla ricerca della spiaggia isolata, cosi anche noi ci ritroviamo in un lido affollato dove, fortunatamente, la perfetta organizzazione dei titolari ci permette di non stendere i piedi sulle asciugamani altrui.
Va beh, il mare è il mare, …e va bene così..,anche se poi al ritorno ci toccheranno altre due ore e mezza di traffico per meno di 50 chilometri.
Una sola domanda mi ronza nella testa già da quando stamane mi sono messo in macchina e non riesco a darmi risposta:
Perchè se abito in un paese di mare, perchè se da casa mia potrei scendere con gli zoccoli ai piedi e l’asciugamano in spalla per percorrere i 100 metri che distano dal mio letto alla spiaggia, perchè aspettare un anno e torturarmi in questo modo per fare un tuffo? E con me la mia famiglia, tutti i miei amici ed i miei compaesani.
Capisco solo ora quanto ho fatto bene quando mesi fa mi sono iscritto all’Associazione. Ecco cosa intendevano i primi soci quando mi dicevano “dobbiamo fare qualcosa per noi e per i nostri figli”.
Il mare ricopre la maggior parte di questo pianeta, ma purtroppo non è tutto uguale e si adatta alla costa, per forma e per rispetto. Eh già, se la costa non lo rispetta, il mare le toglie i pesci, poi il colore, poi l’odore di se e, per finire, i suoi effetti benefici, venendoci incontro con una bella dermatite da escherichia coli (quando ci va bene!).
Bruno Tinti (Il Fatto Quotidiano) ha scritto tempo fa: “La verità è che la nostra gente è incapace di pensare al benessere collettivo come presupposto necessario del benessere individuale…non è con questa genetica malata che sfuggiremo al nostro destino”.
I soci di fondalicampania sono persone eccezionali.
In pochi mesi hanno raggiunto già traguardi importanti ed attirato l’attenzione di molte istituzioni sulle problematiche delle nostre coste campane con il loro esempio e caparbietà. Sono fiero di far parte di questo gruppo, sono fiero di essere anch’io un granchietto!

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