Home Eventi e Cultura Cop28 di Dubai: le ultime notizie, qual’è la posizione dell’Italia?

Cop28 di Dubai: le ultime notizie, qual’è la posizione dell’Italia?

da Davide De Stefano
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La Cop28 di Dubai è entrata nella sua fase decisiva, con la partecipazione dei leader mondiali alla sessione ad alto livello del summit, che si tiene l’1 e il 2 dicembre. Tra i capi di Stato e di governo presenti, spicca la figura della presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.

La Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia per il contrasto ai cambiamenti climatici e per il sostegno all’Africa, destinataria di gran parte del Fondo italiano per il clima. La Meloni ha anche assistito al concerto del Teatro alla Scala, che si è trasferito per l’occasione a Dubai, dove ha eseguito arie italiane in omaggio alla cultura e alla storia del paese ospitante.

Tra i temi più caldi del negoziato, c’è quello della finanza climatica, ovvero il flusso di risorse economiche da parte dei paesi sviluppati verso quelli in via di sviluppo, per aiutarli ad adattarsi agli impatti del cambiamento climatico e a intraprendere percorsi di sviluppo a basse emissioni di carbonio.

I paesi ricchi si erano impegnati a mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020, ma non hanno mantenuto la promessa. A Dubai si dovrà discutere di come colmare il gap, di come aumentare la trasparenza e la prevedibilità dei finanziamenti, e di come definire un nuovo obiettivo collettivo per il periodo successivo al 2025.

Un altro tema cruciale è quello della Global Stocktake (GST), ovvero la prima valutazione globale dei progressi verso gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi del 2015, che prevede di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, e possibilmente a 1,5°C.

La GST servirà a verificare se i contributi nazionali determinati (NDC), ovvero i piani di riduzione delle emissioni presentati dai paesi, sono sufficienti a raggiungere la meta, e a stimolare un aumento dell’ambizione e dell’azione climatica. Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC, il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, per mantenere viva la possibilità di raggiungere l’obiettivo degli 1,5°C, non ci dovrebbero essere nuovi progetti di estrazione o di infrastrutture legate ai combustibili fossili, e entro il 2030 si dovrebbe triplicare la capacità globale di energia rinnovabile.

La Cop28 di Dubai è anche influenzata dalle dinamiche della politica internazionale, in particolare dal rapporto tra le due principali economie e potenze mondiali, Stati Uniti e Cina. I due paesi hanno dimostrato una certa volontà di collaborare sul tema del clima, ma allo stesso tempo sono in competizione su altri fronti, come il commercio, la tecnologia, i diritti umani e la sicurezza. A Dubai si vedrà se la cooperazione o la rivalità prevarranno, e quali saranno le conseguenze per il resto del mondo.

La Cop28 di Dubai è considerata da molti osservatori come l’ultima occasione per salvare il target degli 1,5°C e per dare una risposta adeguata alla crisi climatica, che si manifesta sempre più drammaticamente con fenomeni estremi come siccità, inondazioni, incendi, uragani e innalzamento del livello del mare. Il summit sarà anche l’occasione per il Papa Francesco di portare il suo messaggio di cura della casa comune e di giustizia sociale, come ha già fatto con le sue encicliche Laudato si’ e Laudate Deum. Il Pontefice ha annunciato la sua partecipazione alla Cop28, che sarà la sua prima visita negli Emirati Arabi Uniti.

Per approfondire i temi e le sfide della Cop28, puoi consultare le seguenti fonti:

[Cop28: l’1 e 2 dicembre Meloni a Dubai, Italia conferma impegno per Africa

[Cop28 di Dubai: la guida completa al vertice ONU sul clima]

[Cop28: Emirati, ‘obiettivo aumento temperatura 1,5 gradi a portata di mano’]

 

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