Chi vive a Napoli lo sa bene: siamo in una zona vulcanica. Basta alzare lo sguardo e, da quasi ogni angolo della città, si può scorgere il Vesuvio, uno dei vulcani più famosi e studiati al mondo. È l’unico attivo sulla terraferma in Europa e fa parte della cintura vulcanica campana, insieme ai Campi Flegrei e al Monte Somma. Non tutti sanno però, che a pochi chilometri dalla costa, nascosti nel Golfo di Napoli, ci sono vulcani sottomarini!
Cosa sono i vulcani sottomarini?
Un vulcano sottomarino è, in pratica, un vulcano che si trova sul fondo del mare. Funziona esattamente come quelli sulla terra: il magma risale dalle profondità della Terra e può fuoriuscire attraverso delle fratture nella crosta oceanica, provocando eruzioni. Col tempo, il materiale vulcanico può accumularsi e formare rilievi sempre più alti. Quando questi raggiungono la superficie del mare, possono dare origine a nuove isole. È proprio così che sono nate Ischia, Procida e Vivara.
Il gigante del Mediterraneo: il Marsili
Nel Mar Tirreno, tra Napoli e Palermo, si trova il Marsili, il più grande vulcano sottomarino d’Europa. La sua base si estende su un’area di circa 2.100 km² e la sua cima è sommersa a circa 450 metri sotto la superficie del mare.
Essendo un vulcano attivo, il Marsili viene costantemente monitorato da enti come l’INGV. Al momento non ci sono segnali di pericolo, ma in caso di eruzione o collasso strutturale potrebbe generare maremoti. Per questo motivo rimane sempre sotto stretta osservazione.

Vulcano sottomarino Marsili
Il duomo sottomarino del Golfo di Napoli
Nel 2014, alcuni segnali di emissioni di anidride carbonica, dal mare della costa napoletana, hanno attirato l’attenzione dei ricercatori. Così è partita una spedizione a bordo della nave oceanografica “Urania” del CNR.
Con strumenti speciali (magnetometri, sonar e sensori sismici), è stato scoperto un rigonfiamento sul fondale marino, ribattezzato “duomo“. Si tratta di sei strutture vulcaniche a meno di 3 km dalla costa, tra Torre Annunziata ed Ercolano, proprio davanti al Vesuvio!
Quindi, dobbiamo preoccuparci? No, al momento non c’è risalita di magma. Anche se ci sono gas di origine vulcanica e idrotermale, che è importante tenere sotto controllo, perché un loro aumento potrebbe essere un segnale precoce della nascita di nuovi vulcani sottomarini o di esplosioni idrotermali.
Le zone più vulcaniche
Nel Golfo di Napoli e nel Mar Tirreno, si trovano tanti altri vulcani, sia sommersi che emersi, come il Palinuro, il Banco Graham e la Secca delle Fumose. Questa zona è una delle più vulcaniche d’Europa e del Mediterraneo, con un’attività geologica molto intensa. Proprio per questo motivo, è un territorio affascinante ma anche complesso, dove la forza della natura è sempre presente, anche se spesso nascosta sotto il mare.

Classe 1999, da sempre affascinata dal mare e dalle creature che lo abitano, nutre una profonda curiosità per gli angoli più nascosti della natura e un forte desiderio di raccontarli.
Attualmente studentessa di Scienze Biologiche – percorso Biomarino presso l’Università Federico II di Napoli. Affianca allo studio l’impegno come volontaria nell’associazione Fondalicampania Aps, dedicata alla tutela e valorizzazione del patrimonio marino.

