Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica MIND dedicata agli organismi che popolano il mare del golfo di Napoli. Oggi descriviamo un mollusco davvero speciale: Argonauta argo.
Caratteristiche principali
Argonauta argo (in figura 1), anche chiamato semplicemente argonauta, è un mollusco cefalopode appartenente all’ordine octopoda.
Gli ottopodi, noti anche come polpi, sono così chiamati perché sono animali dotati di otto braccia, generalmente caratterizzati dalla presenza di ventose.

Figura 1. Argonauta argo (immagine da metronews.it)
Gli argonauti presentano una struttura tipica chiamata ooteca, che ha una duplice funzione: infatti, sia contiene le uova sia funge da camera d’aria per favorire il galleggiamento dell’animale. A differenza della maggior parte degli ottopodi conosciuti che popolano i fondali marini, infatti, gli argonauti vivono vicino alla superficie del mare.
La biologa marina francese Jeanne Villepreux (1794-1871) fu tra i primi ad osservare lo sviluppo delle ooteche degli argonauti nel XIX secolo. Fino ad allora, infatti, si credeva che gli argonauti costruissero le ooteche utilizzando i gusci abbandonati in mare da altri organismi e che non fabbricassero autonomamente le proprie ootoche.
Jeanne Villepreux e il primo acquario
Il nostro viaggio nella biodiversità del nostro mare non solo permette di conoscere organismi poco noti, ma è uno strumento importante per approfondire piccole simpatiche curiosità.
Ecco una piccola interessante curiosità legata a Jeanne Villepreux (Figura 2), la biologa marina osservatrice della formazione dei gusci degli argonauti. Jeanne, infatti, è stata la scienziata che nei primi anni ’30 del XIX secolo ideò la costruzione degli acquari per studiare gli organismi acquatici.

Figura 2. Jeanne Villepreux, in una foto scattata nel 1861.
Dimorfismo sessuale
Gli argonauti sono dotati di dimorfismo sessuale, cioè gli individui di sesso differente mostrano differenze nella morfologia e nella riproduzione.
Le femmine di argonauta possono crescere fino a 10 cm e sono in grado di concepire prole più volte durante la loro vita. I maschi, invece, crescono fino a 2 cm e possono accoppiarsi solo una volta nel corso della loro vita.
Viva i colori
Gli argonauti sono animali che possono modificare il loro colore.
Per scappare dei predatori, infatti, questi molluschi possono mimetizzarsi con l’ambiente circostante.
Inoltre, quando viene attaccato, l’argonauta può produrre inchiostro che inibisce la capacità olfattiva del predatore, generalmente rappresentato da tonni e delfini, fornendo alla preda il tempo necessario per fuggire.
L’avventuroso argonauta
Evocando lunghi viaggi per mare, poiché predilige la vita in mare aperto, l’argonauta è il protagonista di diversi libri, tra cui, niente poco di meno che Ventimila leghe sotto i mari di Verne.
Nel 2021, l’Argonauta argo ha vinto il premio come Mollusco mondiale. Che premio ha vinto? Grazie a questo riconoscimento, il genoma (l’insieme delle molecole di DNA di una cellula) del nostro mollusco è stato sequenziato (cioè, è stata studiato l’ordine dei monomeri chiamati nucleotidi che formano il DNA). Tale ricerca ha permesso di comprendere ed approfondire alcuni aspetti dello stile di vita degli argonauti.
Conclusioni
Questa tappa del nostro viaggio termina qui.
Non perdete l’appuntamento del prossimo venerdì: parleremo di tartarughe marine a Napoli. Stay tuned!
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Fonti
Argonauta argo, il polpo romantico del Golfo di Napoli è il mollusco dell’anno
Sequenziamento del genoma di Argonauta argo

Studentessa di dottorato in computational and quantitative biology presso l’Università di Napoli Federico II dove ha conseguito la laurea magistrale in biologia – curriculum biomolecolare.