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Il mito di Amalfi: l’amore tragico tra Ercole e la sua amata ninfa

da Daniela De Luca
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Amalfi

Tra i racconti sulla fondazione della bellissima località sulla costiera campana, uno dei più suggestivi è sicuramente il mito dellamore tragico tra Ercole e la ninfa Amalfi. Ercole (in latino Eracle e in greco Ἡρακλῆς), personaggio eroico e semidio della mitologia greca, si sarebbe innamorato della bellissima ninfa in uno dei suoi viaggi nel Mediterraneo. La leggenda è evocativa dell’incanto che questo piccolo gioiello in provincia di Salerno suscita nei visitatori.

mito di Amalfi

Un busto di Ercole – Costiera amalfitana

Il mito di Amalfi: l’amore e la perdita

Ercole, in viaggio, incontra una meravigliosa creatura che abita tra la vegetazione e il mare della costa nel Mediterraneo. Si tratta di una ninfa. Nella mitologia classica le ninfe sono divinità minori legate alla natura, dall’aspetto etereo, indicatore dell’armonia naturale tra loro e l’ambiente in cui vivono. La ninfa di cui Ercole si innamora si chiama Amalfi, e lei lo ricambia. Così nasce un amore profondo tra i due che, purtroppo, è destinato all’infelicità. Infatti Amalfi muore prematuramente, provocando un grande dolore per Ercole, che soffre per la perdita. Allora egli intraprende un lungo viaggio, spinto dal desiderio di trovare una degna sepoltura per la sua amata. Giunge poi sul litorale campano, nel punto in cui i Monti Lattari incontrano il mare. L’acqua cristallina, la luce del sole e il verde che cresce placido sui monti, rendono questo posto unico e incantevole: perfetto per far rivivere eternamente lo splendore della sua amata ninfa.

Fonti e origini del mito di Amalfi

La leggenda è costruita sul calco della mitologia classica, ma non ha origini così antiche.  Non ci sono fonti archeologiche o artistiche che attestino l’esistenza di questa storia durante l’età antica.  Probabilmente si tratta di un caso di mitopoiesi – ovvero la generazione di un mito – che ha preso forma nella culturale popolare durante l’età medioevale o moderna per valorizzare l’identità territoriale di Amalfi. Infatti con il termine greco μυθοποίησις (da μῦϑος “mito” e ποιέω “fare”) s’intende proprio la costruzione di un racconto mitico. E trovare una narrazione evocativa dell’antichità per raccontare la fondazione di un luogo così affascinante, è un ottimo esempio di come la mitopoiesi sia una pratica culturale – oggetto di studi antropologici, presente anche nel pensiero di Tolkien – fortemente legata al patrimonio collettivo di un’area geografica ben precisa. Esempi simili riguardano altre località della Campania, come il mito della sirena Parthenope sulle origini di Napoli e quello sul lago D’Averno come l’ingresso agli Inferi, i quali risalgono probabilmente a un’era precedente rispetto a quella del mito di Amalfi.  Naturalmente i temi e i personaggi originari hanno subito modifiche e intrecci nelle epoche successive. Come testimonianze di un lascito culturale che – tramandato soprattutto oralmente – continua a vivere nel corso dei secoli.

Le ipotesi sul nome di Amalfi

Tra le diverse teorie storiche sull’origine del nome di Amalfi, eccone alcune particolarmente interessanti:

  • L’ipotesi più accreditata è quella secondo cui il nome abbia origini latine, derivate probabilmente o da Melfi, il nome di un villaggio in cui si erano rifugiati gli antichi romani, o dalla gens romana Amarfia (come riportato sul sito del comune di Amalfi).
  • Un’altra ipotesi vede il nome di Amalfi derivare dalla parola araba (أمل) “speranza”. Tuttavia non ci sono fonti accademiche a sostegno di questa tesi.
  • Circola anche una teoria secondo cui il nome abbia origine dal termine greco μέλι “miele”. Seppur non supportata da fonti, questa tesi mette in evidenza la piacevolezza legata alle bellezze di Amalfi.

Tra mito e realtà

Le ipotesi e i racconti sono tanti, e ognuno ha un suo fascino. Sicuramente non tutti hanno la stessa solidità, eppure ognuno esprime un aspetto di questo magnifico posto. Le vicende umane non sono mai sconnesse dai luoghi che le ospitano. E le storie – reali o fittizie – tramandate di generazione in generazione, restituiscono un luogo abitato da bellezze naturalistiche e suggestioni destinate a vivere insieme nell’eternità.

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