Home In Evidenza Mare Libero a Napoli, “Pirati fra i bagnati” chiedono il libero accesso alle spiagge

Mare Libero a Napoli, “Pirati fra i bagnati” chiedono il libero accesso alle spiagge

da D. De Stefano
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Un estate torrida, dopo due mesi di lockdown,  tempo di bagni ma andare al mare è diventata un ‘impresa non da poco.

Una rete sociale composta da diversi comitati,  ha organizzato un flash  mob di protesta contro le limitazioni degli spazi demaniali e l’aumento dei costi per la balneazione:

“Basta Concessioni private! Il Mare è di tutti. Le spiagge anche!
Decine di pirati su venticinque canoe hanno invaso questa mattina i troppi Lidi Privati del lungomare di Napoli tra Posillipo e Mergellina.”
E’ quanto racconta il neo nato gruppo, “Mare libero e gratuito a Napoli” per la difesa del diritto alla libera fruizione degli spazi demaniali.
Circa 25 canoe hanno occupato pacificamente le spiagge del lungomare Napoletano , “Grande imbarazzo e fastidio dei gestori, grande solidarietà dei cittadini: non è possibile pagare 30 euro per due sedie a sdraio il cui affitto è obbligatorio per una mattinata a mare! Tanto più nell’estate della pandemia, quando la crisi sociale morde e tutti cercano un minimo di sole e di mare a chilometro zero.” scrivono sul loro profilo i protagonisti dell’iniziativa.
 
L’incipit di una battaglia che si sta svolgendo anche su internet con petizioni e una neonata pagina facebook: Mare Libero e Gratuito Napoli
L’estate è lunga: non è che l’inizio…”

Il malcontento era prevedibile, ora ci aspettiamo un dialogo con le istituzioni

Come ampiamente previsto dalle associazioni ambientaliste del territorio Campano, dopo due mesi di quarantena sarebbe stato difficile convincere le persone a stare lontane dal mare.
Nei mesi scorsi abbiamo più volte provato a proporre iniziative d’inclusione, ma non si è mai riusciti ad avere un sereno rapporto con tutte le istituzioni del Golfo di Napoli.
Alcune amministrazioni si sono interessate troppo tardi della problematica, altre hanno preferito la formula più semplice dello “Scarica Barile”, mettendo quindi in evidenza un imbarazzante impreparazione in materia di tutela ambientale e conservazione delle risorse marine e costiere.
Quanto sta accadendo in queste ore, è solo la naturale conseguenza di una cattiva gestione degli spazi demaniali, che da troppi anni è abbandonata a se stessa e che viene spesso delegata alle lobby commerciali della balneazione.

Di chi è la responsabilità degli spazi demaniali e come gestire equamente le risorse?

Difficile stabilire un principale responsabile, purtroppo la gestione degli spazi demaniali è materia di difficile interpretazione.

In certi casi La Regione Campania ha lasciato nelle mani dei comuni la gestione delle spiagge, in altri i comuni a loro volta hanno demandato all’autorità portuale la gestione delle coste, come accade dal 2007 nel Comune di Napoli.

Nonostante ciò, siamo del parere che trattasi di materia di importanza prioritaria, non solo per la salute del mare e dei cittadini ma anche perché la costa Campana rappresenta una preziosa risorsa per il comparto turistico.

La corretta gestione del demanio marittimo sarà possibile solo quando tutte le parti in causa, sceglieranno di assumersi le rispettive responsabilità, maturando la capacità di ascoltare ed assecondare le richieste dei cittadini.

In definitiva, possiamo augurarci che presto vi sia la possibilità di interloquire con le principali cariche istituzionali e cominciare un percorso di recupero degli arenili, con un piano di gestione equilibrato, capace sia di soddisfare le  esigenze del settore commerciale che di venire in contro alle richieste dei cittadini, stanchi di pagare cifre esorbitanti per godersi una giornata di relax al mare.

Il percorso è solo all’inizio, vi terremo aggiornati sull’evolversi della questione.

 

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