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MIND: alla scoperta della Posidonia oceanica

da Maria Chiara Langella
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Benvenuti nel meraviglioso mare del golfo di Napoli, un ecosistema ricco di vita e di biodiversità.  La prima puntata di MIND, la nuova rubrica di FondaliCampania, è dedicata ad una pianta marina: la Posidonia oceanica!

Vista sul golfo di Napoli.

Figura 1. Vista sul Golfo di Napoli.

 

 

 

 

 

Iniziamo oggi il nostro viaggio alla scoperta degli organismi che popolano il nostro mare, descrivendo una delle sue protagoniste più affascinanti: la Posidonia oceanica, una pianta (e non un’alga!) acquatica che con le sue foglie verdi e le sue fitte praterie sottomarine contribuisce alla salute del golfo e ospita una vasta gamma di organismi marini.

Caratteristiche principali

La Posidonia oceanica è una fanerogama (dal greco phaneròs: evidente e gàmos: nozze, nome che indica la presenza di organi riproduttori ben evidenti); è endemica del mar Mediterraneo, dove può vivere fino a 40 metri di profondità (Boudouresque et al., 2015).

Questa pianta marina presenta tessuti specializzati: radici, un fusto tipico chiamato rizoma, lunghe foglie verdi, fiori e frutti.

Il rizoma (in nero nella figura 2) si estende sotto terra sia orizzontalmente (rizoma plagiotropa) sia verticalmente (rizoma ortotropa).

Figura 2. Crescita orizzontale e verticale dei rizomi (in nero). Immagine da Boudouresque e Meinesz, 1982.

I rizomi ortotropi possono intrappolare la sabbia del sedimento, costituendo una struttura chiamata matte.

Le foglie, nastriformi e verdi (figura 3), possono essere lunghe fino ad 1 metro. Quando invecchiano diventano marroni, come le foglie degli alberi in autunno, si staccano dal fusto e vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge dove formano le banquette. Queste ultime possono proteggere le spiagge dalle mareggiate invernali.

Figura 3. Prateria di Posidonia. Si osservino le lunghe foglie verdi (foto di Pasquale Vassallo).

Tra le lunghe foglie di Posidonia, trovano riparo tantissime forme di vita giovani, ancora indifese, per fuggire all’agguato dei predatori.

Un nome… divino

Il nome Posidonia (e forse si può intuire!) deriva niente poco di meno che dal greco Ποσειδών, Poseidone, il dio dei mari e dei maremoti, secondo la mitologia greca, evidenziando l’importanza di questa pianta nell’habitat marino.

Passeggiando per le strade di Napoli, raggiunta piazza Municipio, certamente vi sarete accorti di una grande fontana (figura 4) , proprio di fronte l’ingresso del palazzo comunale. Ebbene, in cima a questa maestosa fontana è raffigurato proprio Poseidone (chiamato Nettuno dagli antichi romani).

Figura 4. La fontana del Nettuno ubicata in piazza Municipio, Napoli. Sullo sfondo si osservi il palazzo comunale.

Posidonia: pianta non alga

Facciamo chiarezza: la Posidonia oceanica appartiene al regno delle piante, e, dunque, non è un’alga! A differenza di quest’ultima, che è costituita da un unico tessuto chiamato tallo, la Posidonia possiede tessuti specializzati che compongono il fusto e le foglie e, per riprodursi, ha fiori e frutti.

Conclusioni

La Posidonia oceanica rappresenta un vero e proprio tesoro del nostro mare, fondamentale per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema del nostro golfo.

Non perdete il prossimo appuntamento con MIND, in cui parleremo della cozza Mitylus galloprovincialis, un altro protagonista del nostro fantastico mare.

Fonti:

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