I fiumi in Campania sono malati. Questo è quanto emerge dall’ultimo bilancio diffuso da Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente che tra il 25 giugno e il 3 luglio ha analizzato la presenza di enterococchi intestinali ed escherichia coli (anche) nelle foci dei fiumi campani. Il bilancio per quest’anno è però particolarmente disastroso: su 32 punti monitorati infatti, ben 13 sono risultati fortemente inquinati, mentre “solo” 2 inquinati, e tutti da scarichi non depurati in maniera efficiente, diventando di conseguenza una fonte di rischio per ecosistemi e turismo, nonché naturalmente per la salute dei cittadini stessi.
I fiumi attenzionati da Goletta Verde
Tra le aree che rientrano nella prima categoria, e quindi ad alto potenziale inquinante, risultano ad oggi: la foce dei Regi Lagni a Castel Volturno; la spiaggia di fronte al rivo San Marco a Castellammare di Stabia; l’arenile a 50 metri sulla sinistra della foce dell’alveo Volla a San Giovanni a Teduccio; la foce del canale di Licola a Pozzuoli e quella del Sarno, tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.
“Questi fiumi concimano il mare”
“È vero che sono tratti nei quali la balneazione è comunque vietata, perché non si può nuotare alle foci, ma è altrettanto vero che quegli inquinanti, immessi a mare dai corsi di acqua dolce, contribuiscono poi a peggiorare notevolmente la qualità generale del mare. Concimano il mare, favoriscono la proliferazione di mucillagini, la creazione di schiume, l’intorbidimento. In sostanza, rendono poco o per nulla piacevole nuotare ed hanno un impatto negativo sull’ecosistema marino.”
Queste le parole di Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico dell’associazione ambientalista, che suggerisce però di attenzionare gli impianti di depurazione: “D’altra parte anche i dati dell’Arpac sulla funzionalità degli impianti di depurazione e sugli scarichi non depurati confermano che sono necessari ancora importanti interventi di adeguamento delle infrastrutture fognarie depurative”.
Il dado ora è dunque tratto, i nostri fiumi stanno ufficialmente rovinando il mare. La domanda è lecita: basterà adeguare gli impianti di depurazione per sanare sversamenti di lunga data? Solo il tempo, nonché le attività di Goletta Verde, ce lo diranno.
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