Castellabate: ok l’organizzazione, ma i controlli?
Anche Castellabate con i suoi litorali e l’80% delle attività rivolte al turismo estivo si è mossa di forza nell’organizzazione della gestione dell’emergenza covid.
Malgrado non sia andata in porto l’app per la gestione dei bagnanti, il comune si è mobilitato in tutte le direzioni per mantenere l’ordine ed il distanziamento.
Mascherine obbligatorie anche in luoghi aperti dove non è possibile garantire il metro e mezzo tra le persone, filodiffusione lungo il paese per ricordare a tutti le regole da rispettare, sacchi in spiaggia per il corretto posizionamento degli ombrelloni e cartellonistica dedicata sui litorali.
Tutto bene, se il popolo italiano non fosse sempre pronto a distinguersi dal resto del mondo, qualche esempio? I sacchi in spiaggia non hanno mai avuto la posizione originaria! A seconda dei bisogni l’utente li porta in giro fino a divenire circoli comunitari per famiglie o giochi collettivi.
DILAGA IL FENOMENO DEGLI “OMBRELLONI SCOSTUMATI”
Ancora, già da primo mattino gli ombrelloni sono piazzati ed aperti senza nessuno sotto. Spostarli impossibile perché gli amici e parenti degli ombrelloni vicini ne difendono la proprietà ed i diritti familiari…piazzarsi al limite comporta poi il richiamo da chi col “posto fisso” arriva e ti ordina di allontanarti “per legge” fino al litigare.
La vigilanza dov’è? Non volete multare la gente? Allora si organizzi un raid notturno o di primo mattino per il sequestro dell’attrezzatura abbandonata! Peccato, era quasi tutto perfetto, ma l’italiano forse preferisce la frusta! (O il lanciafiamme!)?
A cura di granchietto N°3
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