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Crema solare: il killer dei fondali marini

da Alessandra Massa
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Ogni estate ne spalmiamo a litri per proteggerci dal sole, ma dietro questo gesto quotidiano si nasconde un vero e proprio killer dei fondali marini: molte creme solari contengono sostanze tossiche che devastano l’intero ecosistema marino. Siamo ancora in tempo, però, per invertire la rotta informandoci e adottando scelte più sostenibili per tutelare gli oceani.

Da una ricerca pubblicata nel 2014, su Ecotoxicology, è emerso che uno degli ingredienti più utilizzati nelle creme solari, l’ossibenzone, contribuisce al processo di sbiancamento dei coralli.

Rispetto agli anni ‘60, la presenza di zooxantelle – microalghe necessarie per la sopravvivenza dei coralli – è calata drasticamente, causando lo sbiancamento e la morte dell’80% delle barriere coralline. Questi ecosistemi delicati, veri scrigni di biodiversità, stanno scomparendo sotto i nostri occhi: proteggerli è una priorità.

Danni anche nel Mediterraneo

Recenti analisi hanno rilevato la presenza di molecole dannose anche nelle acque del Mar Mediterraneo. Tra le più diffuse e preoccupanti compaiono: ossibenzone (BP3), 4-metilbenzilidene canfora (4-MBC), metilparabeni, avobenzone 4-metile, benzofenone (BP4) e benzotriazole (MeBZT).

Queste sostanze minacciano la Posidonia oceanica, una pianta marina tipica del Mediterraneo, già in forte riduzione. Costituisce un elemento di fondamentale importanza per l’equilibrio dell’ecosistema: produce ossigeno, stabilizza i fondali e fornisce riparo a numerose specie.

Posidonia oceanica

E’ essenziale tutelare il Mar Mediterraneo che custodisce circa il 12% della biodiversità marina globale.

Perché ”killer”?

La maggior parte dei composti indicati sono lipofili, cioè non si sciolgono in acqua. Tendono quindi a formare una patina oleosa sulla superficie delle acque marine, limitando il passaggio della luce solare e riducendo l’attività fotosintetica delle alghe. Inoltre, generano tossine che possono alterare la capacità riproduttiva di pesci, piante ed altri organismi marini, contribuendo all’impoverimento dell’ecosistema.

”No’’ alla crema solare tossica

Ad oggi, sono ben 7 le nazioni e i territori che hanno introdotto divieti sull’uso di creme solari nocive: Palau, Hawaii, Isole Vergini USA, Aruba, Bonaire, Thailandia e Messico. Questi Paesi hanno compreso appieno l’importanza di difendere il proprio territorio per garantire la conservazione della straordinaria biodiversità che li caratterizza.

Arcipelago di Palau

Invertiamo la rotta!

Non possiamo più ignorare l’impatto delle creme solari sui nostri fondali marini. Ecco alcuni comportamenti da adottare:

  • non esporsi al sole nelle ore più calde e, di conseguenza, ridurre la quantità di crema solare utilizzata.
  • optare per filtri fisici, come il biossido di zinco, in alternativa a quelli chimici.
  • evitare i solari spray che diffondono particelle nell’ambiente circostante, danneggiandolo.

La scelta di prodotti eco-sostenibili è un gesto semplice ma potente per garantire un futuro più sano per il mare e per noi stessi. Agiamo ora, prima che il killer dei fondali marini termini la sua strage!

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