Castellammare: scoperta a Rovigliano coltivazione abusiva di vongole
Li chiamano Ghostbusters. Il loro lavoro incessante e silenzioso sta dando i suoi frutti.
È il nucleo operativo della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia. Oltre alla guerra contro i datterai, che da anni devastano i fondali della penisola, la loro battaglia attuale è contro un altro business pericoloso per la salute pubblica: la coltivazione abusiva di vongole alla foce del Sarno, il fiume più inquinato d’Europa.
La scoperta è stata avallata ieri con un sopralluogo effettuato dalla Capitaneria di porto di Castellammare unitamente agli uomini dell’Arpac che hanno effettuato la raccolta di campioni di sabbia da analizzare.
Ma già a prima vista i tecnici regionali hanno evidenziato che la sabbia è in stato di decomposizione e molto probabilmente contiene tracce di metalli pesanti.
Insomma, se quei molluschi finissero sulle nostre tavole ci sarebbero conseguenze molto gravi per la salute.
E la probabilità che ciò si verifichi è molto alta. Proprio ieri durante i controlli a Rovigliano è stato denunciato un sub risalito in superficie con un bottino di 10 chili di vongole abusive, pronte ad essere immesse sul mercato.
«Chi mette in circolazione vongole potenzialmente dannose per la salute è un criminale – afferma Ivan Savarese, comandante della Capitaneria di Castellammare – Stiamo lavorando per individuare queste persone e assicurarle alla giustizia. Si tratta di un vero e proprio attentato alla salute pubblica, che mette a rischio le nostre famiglie, i nostri figli».Intanto i Ghostbusters dal loro nascondiglio ci tengono a far sapere che non si fermeranno.
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Da Sorrento e Dintorni

Davide De Stefano è attivista presso l’associazione Fondalicampania Aps, dove riveste il ruolo di Presidente. “Passione e competenza sono la base di un percorso associativo sano e produttivo. Dedicare parte del nostro tempo alla cura del bene comune è fondamentale per promuovere una crescita collettiva e tutelare la nostra salute. Il rispetto delle idee altrui nasce dalla consapevolezza che apparteniamo tutti a un’unica grande Tribù Globale. Cooperare, dunque, è uno strumento essenziale per proteggere l’ecosistema di cui facciamo parte.”