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di Gabriele Fazio
Si chiama Salt, è una megattera che vive nel mare al largo della costa del Massachusetts e potrebbe aiutare la ricerca a trovare un modo di sconfiggere il cancro.
Era il 2011 quando un team di scienziati a bordo della nave da ricerca Shearwater, capitanato da Jooke Robbins, direttore della ricerca delle megattere presso il Center for Coastal Studies di Provincetown, nel Massachusetts, riuscì a prelevare un campione di pelle di Salt per metterlo a disposizione di un team supportato dall’Arizona Cancer Evolution Center (ACE) dell’Arizona State University, che otto anni dopo, lo scorso maggio, ha pubblicato sul Molecular Biology and Evolution i risultati: Salt e altri cetacei – il gruppo di mammiferi che comprende balene, delfini e focene – hanno sviluppato modi intelligenti per affrontare il cancro, tra cui una serie di geni che sopprimono il tumore.
Nemmeno la dottoressa Robbins, come ammette a Quartz, poteva mai aspettarsi un riscontro del genere: “Non pensavo anni fa che una delle cose che avremmo studiato con questa popolazione sarebbe stata il cancro. È inaspettato e molto prezioso, ma non lo avrei mai pianificato”.
Inaspettato sì, ma non del tutto inedito, tecnicamente questo modo diverso che hanno i tumori di agire sulle cellule degli animali rispetto a come si muovono nel nostro organismo è chiamato Peto’s Paradox, in onore dell’epidemiologo britannico Richard Peto, che negli anni ’70 fece notare come ci fosse una sorta di selezione naturale per la soppressione del cancro, per fare un esempio: gli esseri umani vivono molto più a lungo dei topi pur essendo molto più grandi, avendo quindi più cellule a rischio cancerogeno, eppure uomini e topi prendono il cancro in percentuali simili.
Scrive Quartz: “Nel 2011, i ricercatori dell’ACE, insieme agli scienziati di altre 11 istituzioni in tutto il mondo, hanno iniziato a notare come il paradosso di Peto si manifesta nei genomi delle megattere confrontando le informazioni nei geni di Salt con quelle di altri cetacei. Secondo i risultati, le parti del genoma di una balena che determinano come e quando una cellula si divide si sono evolute rapidamente e coincidono con il periodo in cui quegli animali sono cresciuti arrivando alle loro attuali enormi dimensioni”.