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Napoli si prepara all’America’s Cup 2027: un’occasione per non ignorare l’overtourism

da Elisabetta Rota
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Nel 2027 Napoli ospiterà per la prima volta nella sua storia l’America’s Cup, la più antica e prestigiosa competizione velica del mondo. Un evento straordinario che porterà visibilità internazionale, ma che solleva interrogativi importanti: come affronterà la città l’overtourism legato all’America’s Cup? Napoli e le sue isole, come Capri, già oggi faticano a gestire flussi turistici che superano i 50.000 visitatori al giorno.

Una sfida prestigiosa, una città in trasformazione

La notizia è stata ufficializzata lo scorso maggio, quando Emirates Team New Zealand, detentore del trofeo, e il Royal New Zealand Yacht Squadron hanno annunciato che la 38ª edizione dell’America’s Cup si terrà nel Golfo di Napoli, con base logistica a Bagnoli. Proprio lì, l’evento fungerà da acceleratore per una riqualificazione attesa da decenni.

«L’America’s Cup sarà una straordinaria opportunità per la nostra città, dobbiamo esserne fieri – ha dichiarato l’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante,  a margine del “Derby dei campioni” di martedì 27 maggio, in quel di Fuorigrotta – È la gara storica più antica del mondo che non si era mai disputata in Italia. Si è scelta Napoli perché abbiamo dimostrato in questi anni di poter ambire al meglio e a qualsiasi obiettivo, non solo dal punto di vista sportivo ma anche culturale, economico e di sviluppo industriale. Saremo all’altezza dell’America’s Cup, ci impegneremo, e tra l’altro sarà anche uno strumento fondamentale per una svolta efficace e positiva per la riqualificazione di Bagnoli».

I preparativi: metro, tram e 260 bus elettrici

Per accompagnare un evento di tale portata, Napoli sta investendo in maniera massiccia sulla mobilità urbana. Il Comune ha avviato un piano da oltre 180 milioni di euro che prevede:

  • L’introduzione di 260 autobus elettrici entro giugno 2026 (22 già in circolazione dal maggio 2025), con stazioni di ricarica nei depositi ANM;

  • Il prolungamento della Linea 1 della metro fino all’aeroporto di Capodichino, con l’apertura delle nuove stazioni “Tribunale” e “Poggioreale”;

  • La riapertura e potenziamento della Linea 6, ora estesa fino a Municipio, con nuovi treni Hitachi in arrivo;

  • Il lancio del “Tram del Mare”, una nuova linea panoramica tra San Giovanni a Teduccio e Mergellina, che sarà attiva entro il 2027.

Un piano ambizioso, sostenuto anche dal PNRR, che mira a trasformare Napoli in una città più moderna, ecologica e funzionale in vista dell’evento.

Il presente chiede attenzione: l’overtourism soffoca Capri

Tuttavia, a fronte di questi investimenti futuristici, emerge una domanda urgente e legittima: ha senso guardare al 2027 senza risolvere i problemi attuali legati all’overtourism? A soffrire più di tutti in questi mesi è Capri, dove il fenomeno ha raggiunto livelli insostenibili. L’isola registra oltre 50.000 visitatori al giorno, con picchi di 12.000 sbarchi ogni tre ore, e un dato impressionante: la maggior parte dei turisti è “mordi e fuggi”, quindi non contribuisce in maniera significativa all’economia locale, ma grava pesantemente su servizi e infrastrutture.

Secondo le stime pubblicate a giugno 2025, Capri ha superato Venezia come località con la più alta densità turistica d’Italia: oltre 1.200 persone per chilometro quadrato durante l’alta stagione. Una situazione che ha spinto il sindaco dell’isola a valutare l’introduzione di un numero chiuso giornaliero per regolare gli accessi. Anche Napoli centro vive difficoltà simili, con affollamento nei decumani, difficoltà nei trasporti e un evidente squilibrio tra vivibilità urbana e pressione turistica.

Una doppia sfida: America’s Cup e overtourism

L’America’s Cup è senza dubbio un’occasione imperdibile per Napoli. Ma lo è solo se accompagnata da una strategia capace di ascoltare il presente e non solo inseguire il futuro. I trasporti elettrici, le nuove linee metro e i cantieri di Bagnoli sono strumenti importanti, ma servono regole, limiti e visione anche per governare il turismo di oggi. Altrimenti si rischia di arrivare al 2027 con una città brillante sulla carta ma esausta nella realtà.

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