Sabato 21 giugno, presso la sede di Fondali Campania, si è tenuto l’incontro con il divulgatore scientifico Olindo Bonifazi. Tema della giornata: gli oceani extraterrestri, ovvero quelle riserve di acqua allo stato liquido o solido che popolano lo spazio del nostro Sistema Solare. Ripercorriamo dunque le tappe dell’incontro.
Dopo una precisa introduzione della nostra collega di redazione Maria Chiara Langella l’incontro con Olindo Bonifazi è subito entrato nel vivo.
Che differenza c’è fra mari e oceani terrestri?
“La terra è perlopiù azzurra, quindi vuol dire che a livello superficiale è ricoperta da molta acqua. Noi distinguiamo tra oceani e mari ma che differenze ci sono? Chi tra voi si è fatto il bagno in più di un mare? E chi in un oceano? Avete notato differenze?”
Olindo Bonifazi, coadiuvato dal software Nasa “Eyes on the Solar System” , ha cominciato a descrivere ciò che rende diversi i mari e gli oceani del nostro pianeta ovvero l’azione delle correnti e la salinità. Nonostante si parli di una massa d’acqua comune ci sono zone che mantengono nel tempo determinate caratteristiche. Interessante è stato l’esempio del Mar dei Sargassi, “un mare in mezzo all’oceano” i cui confini non sono delimitati da masse continentali ma da correnti oceaniche atlantiche.
Perché la Terra è l’unico pianeta nel Sistema Solare ad avere acqua superficiale?
“La Terra si trova in una zona in cui non è né troppo vicina né troppo lontana dal Sole. Questo permette alla gravità di riuscire a trattenere sostanze volatili e alla temperatura di essere quella giusta affinché l’acqua non evapori o ghiacci.”
Parliamo di Mercurio
“Mercurio è troppo vicino al Sole e si ritrova ad essere una palla di pietra. Anche le sue dimensioni sono contenute a causa di questa vicinanza, quindi non è stato possibile accumulare massa e di riflesso avere un’atmosfera. La mancanza di atmosfera genera forti escursioni termiche nel ciclo giorno/notte e di conseguenza l’acqua (poca) è presente allo stato solido, ma niente mari e oceani.”
C’è acqua su Venere?
“Venere è grande quasi quanto la Terra ed è più lontano dal Sole rispetto a Mercurio. Si trova in una zona buona ma come potete vedere è tutto giallo! Questo colore è causato da nuvole di anidride carbonica ad alta densità. Un effetto serra fortissimo con temperature che superano anche i 400°C.”
Olindo Bonifazi solleva quelle che sono al momento le due ipotesi più probabili sul passato di Venere.
Ipotesi 1: l’acqua non c’è mai stata a a causa delle forti attività vulcaniche del pianeta.
Ipotesi 2: l’acqua c’è stata ma l’effetto serra generato dai vulcani e la forte pressione l’hanno fatta evaporare.
Il ghiaccio di Marte
“Marte è più piccolo della Terra e questo non gli permette di attirare abbastanza gas. Ce n’è molto poco, ha un’atmosfera molto sottile e di riflesso una pressione atmosferica bassissima. Cosa succede all’acqua quando è sottoposta a una bassa pressione?”
Viene eseguito da Olindo Bonifazi uno dei piccoli esperimenti STEM della giornata per illustrare il comportamento dell’acqua in queste condizioni mediante l’uso di acqua e siringhe senza ago:
Giove, Saturno e l’acqua delle loro lune
Oltre la fascia di asteroidi troviamo Giove e Saturno, pianeti enormi ma con basse potenzialità sul versante “acqua”.
Ben più promettenti invece sono le loro lune, nello specifico Europa, Titano, Ganimede e Encelado. Ognuna interessante per motivi diversi e su cui molto probabilmente si concentreranno le prossime missioni di ricerca spaziale in questo campo.
Eseguiti in sede esperimenti STEM sulla conducibilità elettrica dell’acqua distillata e dell’acqua salata:
Considerazioni finali su questo viaggio nello spazio
Le spiegazioni di Olindo Bonifazi sono risultate molto chiare e accessibili e le domande del pubblico presente sono state ben accolte sia durante che alla fine dell’intervento.
Il nostro Sistema Solare, con i suoi pianeti e le sue lune ospita un volume di acqua allo stato liquido di circa 50 volte superiore a quello della Terra ma quella che porteremo a casa è la consapevolezza che, su una scala interplanetaria, la nostra casa nello spazio, con i suoi mari e la sua biodiversità, è unica e fragile, un luogo prezioso da proteggere a tutti i costi.
Gabriele Pallonetto vive a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli con una fantastica moglie e due gatti chiamati Mirtilla e Lampone. Fa il ferroviere dal 2009 e la sua passione per la lettura l’ha portato a collaborare con case editrici e intraprendere per qualche anno la carriera di bookstagrammer. Sta muovendo i primi passi nel mondo del giornalismo qui su Fondalicampania APS.