
Gli animali più grandi come le balene, non potendo ripararsi in anfratti rocciosi e in ogni modo avendo pochi predatori naturali rimangono sospesi nell’acqua in zone più tranquille, raggiungendo a volte delle secche per riposare, recuperando forza e vigore durante le migrazioni utili alla ricerca del cibo.
I cetacei che hanno bisogno di respirare aria per sopravvivere, hanno la necessità di far rimanere attiva una parte del cervello, proprio per far sì che l’animale possa emergere e respirare aria, e tornare di nuovo in apnea, dove rimarrà anche un’ora o più in posizione anche verticale. Il delfino è un esempio in tal senso, alternando periodicamente la veglia e il sonno dei due emisferi celebrali e chiudendo un solo occhio alla volta, o come gli squali che continuano a nuotare permettendo il passaggio dell’acqua nelle branchie anche quando non sono vigili. I pesci non hanno un orario preciso per andare “a letto”. Preferiscono concedersi sonnellini brevi e molto frequenti, sia durante il giorno sia nel corso della notte. In linea di massima però si può dire che i pesci molto colorati tendono ad essere attivi durante le ore di luce e dormire di notte, le specie più grandi, invece, approfittano del buio per nutrirsi e si riposano di giorno.
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A cura di Faisal Ben Yahia

Davide De Stefano è attivista presso l’associazione Fondalicampania Aps, dove riveste il ruolo di Presidente. “Passione e competenza sono la base di un percorso associativo sano e produttivo. Dedicare parte del nostro tempo alla cura del bene comune è fondamentale per promuovere una crescita collettiva e tutelare la nostra salute. Il rispetto delle idee altrui nasce dalla consapevolezza che apparteniamo tutti a un’unica grande Tribù Globale. Cooperare, dunque, è uno strumento essenziale per proteggere l’ecosistema di cui facciamo parte.”