Ieri i soccorsi con una staffetta tra Capitaneria di Porto, Area Marina Protetta e stazione zoologia A.Dhorn. Appello dal Parco Marino ” Moderare la velocità in mare
È morta la tartarugha investita ieri da una barca nel tratto di mare tra Punta Campanella e Capri. L’esemplare di Caretta Caretta purtroppo non ce l’ha fatta, nonostante il tempestivo intervento di soccorso e l’operazione chirurgica presso la stazione zoologia A. DHORN di Portici. Aveva una bruttissima ferita alla testa, dovuta al violento impatto con un’imbarcazione.
Una delle cause maggiori di morte in estate per questi meravigliosi abitanti dei nostri mari. L’allarme era scattato ieri, grazie a Fabio De Gregorio e Fabio Ferraro che avevano notato l’animale in difficoltà in superficie nelle bocche di Capri, il tratto di mare che divide Punta Campanella da Capri. Subito sono scattati i soccorsi con una staffetta tra Capitaneria di Porto, Area Marina Protetta di Punta Campanella e stazione zoologica A.Dhorn dove la tartaruga é arrivata in condizioni disperate ieri pomeriggio. Stamattina la triste notizia della sua morte.
Il Parco Marino di Punta Campanella lancia un appello ai tanti diportisti che solcheranno il mare del Golfo in questi mesi caldi.
“Rispettate le regole, rispettate il Parco, rispettate la velocità consentita per non arrecare danno ad altre persone o animali. Le bocche di Capri nei mesi estivi si trasformano in vere e proprie autostrade del mare con mezzi che sfrecciano veloci.
Quel tratto di mare è fondamentale per il passaggio di cetacei e tartarughe che passano tra i golfi di Napoli e Salerno. Rispettiamoli e godiamoci il mare in tutta sicurezza.”

Davide De Stefano è attivista presso l’associazione Fondalicampania Aps, dove riveste il ruolo di Presidente. “Passione e competenza sono la base di un percorso associativo sano e produttivo. Dedicare parte del nostro tempo alla cura del bene comune è fondamentale per promuovere una crescita collettiva e tutelare la nostra salute. Il rispetto delle idee altrui nasce dalla consapevolezza che apparteniamo tutti a un’unica grande Tribù Globale. Cooperare, dunque, è uno strumento essenziale per proteggere l’ecosistema di cui facciamo parte.”