Tra le diverse realtà che ospita la città di Napoli, una da menzionare è sicuramente La Scuola Vela Mascalzone Latino. Si tratta di un progetto nato con l’obiettivo di offrire un percorso sportivo e formativo ai bambini della città di Napoli che vivono in situazioni difficili. La sede si trova a Napoli, in via Acton 1, nei locali della Marina Militare. L’iniziativa intende mettere a disposizione dei più giovani uno spazio protetto, dove imparare a fare vela e crescere, affrontando le prove che lo sport velico e la vita pongono quotidianamente. In questo articolo si riporta l‘intervista fatta alla Direttrice Operativa della Scuola Vela, Antonietta De Falco, per conoscere meglio la storia, il fine e l’attività del progetto.

Foto di Gabriel De Luca
Come ha preso forma il progetto della Scuola Vela Mascalzone Latino?
«Il progetto Mascalzone Latino ha preso forma da un’idea di Vincenzo Onorato. Durante la Coppa America del 2007 si trovò a Boston, dove conobbe il progetto del Courageous Sailing Center, che aveva un programma di raccolta fondi per far vivere un corso estivo di vela ai bambini dei quartieri più a rischio della città».
È fondamentale l’attenzione per i bambini che vivono in condizioni di disagio. In che modo il mare può essere motivo di riscatto?
«Lavorare attraverso lo sport della vela consente di agire sull’autostima, la consapevolezza di sé e la resilienza al cambiamento costante delle condizioni meteo. Permette al bambino di confrontarsi con sé stesso e le sue paure, rafforzando le sue competenze, capacità e percezione della realtà. Creando un adulto più consapevole e pronto ad affrontare il mondo del lavoro, entrando in società per fare (bene) la propria parte. Il mare è anche una risorsa che offre opportunità concrete di lavoro, grazie anche ad una spinta politica sempre più forte sulla blue economy».
La collocazione della Scuola Vela non è secondaria. Che tipo di rapporto c’è tra la Scuola Vela Mascalzone Latino e il territorio?
«Poter seguire la crescita di bambini in condizioni di svantaggio economico/sociale fin da piccoli, può garantire, attraverso la creazione di una rete di supporto tra enti del terzo settore, società sportive e istituzioni scolastiche, un lavoro sul bambino. Mascalzone Latino in questi 15 anni di lavoro sul territorio ha creato una rete di relazioni importante tra cooperative sociali, educative territoriali e scuole in tutti i principali quartieri della città. Inoltre la Scuola Vela ha un forte legame con la Marina Militare, che da sempre ospita la nostra sede. E negli ultimi anni ha avviato una collaborazione fattiva e concreta a supporto delle attività sociali».
C’è qualche episodio emblematico del segno che la Scuola Vela lascia nelle vite dei giovani che entrano a far parte di questa realtà?
«Dopo più di 15 anni cominciano ad essere tante le storie di successo dei nostri ragazzi. In 3 si sono laureati, 7 sono imbarcati o lavorano sul mare, in tre sono diventati o stanno diventando istruttori di vela. È un processo lento, ma di grande valore. Sicuramente la storia di Lollo è quella più forte, perché cresciuto a Scampia nelle vele, si è formato su una barca a vela vera, ha frequentato il nautico e a soli 19 anni è diventato padre. Ora a 22 anni si è trasferito a Piombino con la sua nuova famiglia e tra pochissimo diventerà III ufficiale di macchina. Un traguardo incredibile, che però è anche un inizio di una carriera sempre più brillante».
Quali sono le attività della Scuola Vela Mascalzone Latino per il futuro prossimo e come possono i destinatari restare aggiornati per prenderne parte?
«Poiché i ragazzi crescono e si ha l’idea di differenziare il più possibile le opportunità di lavoro, a dicembre abbiamo inaugurato la seconda parte del progetto di Mascalzone Latino, quella della scuola del mare. Ovvero realizzare un centro di formazione permanente per professionalizzare i ragazzi ai mestieri del mare».
Considerazioni finali: il rapporto tra Napoli e la vela
Alla luce del dialogo con la Direttrice della Scuola Vela Mascalzone Latino, è ormai chiaro quanto sia importante mettere a disposizione dei ragazzi della città le risorse che essa stessa offre. L’affermazione di Vincenzo Onorato – Fondatore e Presidente di Mascalzone Latino – ne è l’emblema: «io credo che il futuro dei bambini di Napoli possa venire dal mare».
E Napoli ha tanto da dare ai suoi giovani. In virtù di questo è fondamentale favorire la partecipazione alla vita sociale del posto. Inoltre, il legame tra la città e la vela è profondo. Ne è testimone il fatto che la 38ª edizione dell’America’s Cup si terrà proprio a Napoli. Attraverso opportunità come queste è possibile accorciare la distanza tra le potenzialità del territorio e i suoi cittadini.

(Napoli, 1999) Attualmente studentessa del Master in Comunicazione Pubblica al Suor Orsola Benincasa, ha conseguito la Laurea Magistrale in Filosofia presso l’Università Federico II con una tesi in Filosofia Politica.
I suoi interessi spaziano tra filosofia, editoria e attualità, per una lettura interdisciplinare e trasversale della realtà che ci circonda.
1 commento
Bellissimo articolo, che lascia intravedere il cuore nobile ed una mano sempre tesa delle persone partenopee verso coloro che hanno meno opportunità.