Home In Evidenza Microplastiche, il lento risveglio del Golfo di Napoli, Portici la più inquinata!

Microplastiche, il lento risveglio del Golfo di Napoli, Portici la più inquinata!

da D. De Stefano
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L’estate scorsa avemmo il piacere di conoscere Serena Maso, responsabile del progetto “Meno Plastica più Mediterraneo”, della nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior.

I risultati della ricerca condotta da Greenpeace non lasciavano spazio a dubbi, secondo il report pubblicato nel loro sito ufficiale, Il mare di Portici risultava essere il più inquinato d’Italia , con 3,56 numero di microplastiche per metro cubo.

Il triste primato fu accolto con sdegno da tutti i cittadini, il mare del Golfo di Napoli è una preziosa risorsa ma purtroppo negli anni passati la problematica non ha goduto della giusta considerazione da parte delle varie amministrazioni locali.

Il lento risveglio dei comuni

Negli ultimi mesi, numerose attività commerciali in accordo con alcuni comuni della regione Campania, stanno aderendo alle varie Campagne Plastic Free.

Comune di Napoli, Capri, e Ischia hanno gia dichiarato guerra alla plastica, sancendo il divieto di utilizzo della plastica monouso nelle scuole e nelle principali attività commerciali. I trasgressori saranno puniti con multe fino a 500 euro.

Plastiche e microplastiche , mettono a rischio l’intero ecosistema marino, con gravi ripercussioni su tutti gli esseri viventi compreso gli esseri umani.

Una recente ricerca ha dimostrato la presenza di microplastiche in alcuni campioni di feci umane. 

A questo punto ci chiediamo come mai ci sono ancora certi Comuni della nostra amata terra, che sembrano non essere interessati a risolvere questo drammatico problema?

Non c’è più nulla da aspettare, la soluzione esiste bisogna soltanto passare ai fatti.

Ci aspettiamo quindi che al più presto comuni come Portici, Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata manifestino l’intensione di agire con gesti concreti.

Nel frattempo in Penisola Sorrentina sono armai diverse le iniziative di associazioni e comuni che si sono fatti carico della problematica, organizzando eventi di pulizia spiagge e fondali ma il “Mostro della plastica” è duro a morire. Per configgerlo bisogna tagliargli la testa, bandire l’utilizzo della plastica monouso dalle principali attività commerciali sarebbe un significativo “colpo di sciabola”.

Il Golfo di Napoli va salvato dal mostro della plastica, saremo sempre pronti a sostenere in ogni forma possibile, qualunque iniziativa che sia orientata ad un cambiamento di tendenza in merito.

Cosa stiamo aspettando?

Restiamo fiduciosi in trepida attesa di un futuro risveglio,  speriamo non troppo prossimo!

 

 

 

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