Home In Evidenza Una cisterna rubava l’acqua di mare al Molosoglio, sbaglia manovra e finisce sui fondali prospicienti il molo Borbonico

Una cisterna rubava l’acqua di mare al Molosoglio, sbaglia manovra e finisce sui fondali prospicienti il molo Borbonico

da D. De Stefano
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Ieri mattina a Napoli in località Molosiglio nei pressi della sede della Lega Navale, un autocisterna era intenta  a prelevare acqua di mare illegalmente, sbaglia manovra e  finisce in mare.

Tragicomico episodio al Molosiglio, alcuni passanti si sono accorti che un autocisterna era ferma lungo lo storico molo Borbonico intenta a prelevare acqua di mare illegalmente.

Il regolamento

Ricordiamo che il prelievo di grosse quantità di acqua di mare, sono regolamentate dall’articolo 39 della legge numero 907 del 17 luglio 1942, il quale stabilisce non solo che l’asportazione dell’acqua del mare è vietata , ma anche che negli altri casi essa è permessa con l’osservanza delle disposizioni del regolamento.

Numerose ordinanze regionali , poi, vietano categoricamente di prelevare, trasportare, detenere, vendere e, soprattutto, utilizzare l’acqua di mare a fini alimentari: si pensi, ad esempio, a chi la vorrebbe utilizzare per la propria pescheria. (fonte studiocataldi.it)

Come sono andati i fatti

La polizia prontamente intervenuta ha raccolto le dichiarazioni del conducente , il quale confessava di aver perso il controllo del veicolo nel tentativo di allontanarsi velocemente dal molo.

L’operazione ha compromesso non soltanto la salute dell’ambiente, ma ha anche arrecato danni allo storico molo Borbonico, che risulta danneggiato a causa dell’incidente .

Sono intervenuti i vigili del fuoco per recuperare il mezzo con non poche difficoltà , considerati gli spazi d’azione e il volume considerevole dell’autocisterna.

Ancora una volta i cittadini dimostrano di essere pedine fondamentali per la difesa del territorio, grazie alla prontezza delle segnalazioni hanno fornito un prezioso contributo alla forze dell’ordine.

Rimane tutt’ora sospesa la questione ambientale, ad ora non ancora disponibile una stima corretta dei danni e delle possibili conseguenze per la fauna e flora marina.

 

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