Home In Evidenza Scippati 400 kg di corallo dai fondali marini, ma quanto costa la prevenzione?

Scippati 400 kg di corallo dai fondali marini, ma quanto costa la prevenzione?

da D. De Stefano
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L’altro giorno siamo rimasti sconvolti dalle notizie riportate dai giornali , che annunciavano il furto di 400 kg di corallo dai fondali dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.

Secondo gli esperti per ripristinare lo stato originario dei luoghi ci vorranno circa 50 anni,  il danno non riguarda solo la scomparsa del corallo ma anche lo sconvolgimento degli equilibri sub marini, generato dalla violenza del furto.

I fondali sono compromessi e ora chi paga per tutto questo?

Sicuramente le 10 persone arrestate avranno la giusta punizione ma siamo sicuri che la colpa sia soltanto loro? Chi dovrebbe sorvegliare l’area, che strumenti di prevenzione sta adottando?, com’è possibile che si facciano depredare 400 kg di corallo da sotto al naso, per un valore commerciale di 1 milione di euro?

A questo punto lo scenario si complica, sicuramente qualcuno potrà sottolineare  che la “prevenzione ha dei costi elevati” e non sempre si riesce a garantire un monitoraggio efficiente.

E’ difficile stabilire quanto costi la guerra ai pescatori di frodo, tuttavia risulta evidente che il sistema di monitoraggio della costa e del mare sia deficitario, forse sarebbe il caso di pianificare un sistema meno dispendioso.

Telecamere subacquee e inasprimento delle pene

Le soluzioni ci sono, in altri paesi ad esempio, sono state montate telecamere subacquee per monitorare h24 le aree maggiormente a rischio. Tale soluzione sarebbe utile anche per contrastare la pesca di frodo e altre attività illecite, come la coltivazione abusiva di mitili. In aggiunta si potrebbe pensare all’inasprimento delle pene per questi delinquenti.

La rabbia è veramente tanta, ma questo non è il momento di piangersi a dosso, piuttosto crediamo possa essere il pretesto per cercare una soluzione.

Un bagno di umiltà

Il danno è fatto, siamo molto dispiaciuti, non possiamo fare altro che augurarci un futuro migliore, magari con un piano di prevenzione più attento alla tutela dell’ambiente,  un bagno di umiltà ogni tanto sarebbe opportuno da parte degli organi preposti al controllo, merito a chi è riuscito ad acciuffare i colpevoli ma siamo contrari alla “auto commemorazione”, questa è solo la storia di un fallimento, qui non c’è nulla da commemorare se non 400 kg di corallo rosso perduti per sempre.

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