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PORTICI: WATERFRONT. NE DIAMO IL TRISTE ANNUNCIO.

da D. De Stefano
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IL WATERFRONT SI FARA’. Queste le ultime parole pronunciate dall’ attuale Sindaco di Portici Nicola Marrone, che nel mese di Giugno 2015, fra le accese polemiche, le catene ai cancelli e la frustrazione dei cittadini, pronunciava rassicuranti parole facendo credere che tutto fosse sotto controllo e che Portici fosse in odore di un già pronto e succulento lungomare dalle invidiabili fattezze e dalle genuine strategie urbane.

Tutto ciò accadeva appena dopo l’ improvvisa chiusura dei cancelli che davano accesso al mare. Il via ai lavori si disse.  Una ruspa, una pala e due operai.  Subito scattò l’ indignazione degli abitanti che seppur disposti ad un sacrificio così grande, quello di sacrificare il proprio mare, quello sotto casa, quelle acque appena restituite dall’ arpac chissà come alla balneazione estiva, non potevano credere a ciò che i loro occhi stavano guardando. Caro sindaco, la nostra estate in cambio di due operai in tenuta balneare? Il nostro sacrificio per Il maestoso progetto Waterfront accomunate a questo così fastidioso immobilismo? Eh no eh..Questo sacrificio, doveva essere ripagato dal suo impegno altrimenti giù i cancelli. 
E così fu. A pochi giorni da questa farsa, un insieme di esasperati, tirò giù i sigilli ai cancelli rimpadronendosi del proprio spazio. Nelle giornate a seguire, fu lo stesso Sindaco a dichiarare riaperti i cancelli, proclamando la buona estate ai cittadini di Portici. In buona sostanza, nell’ attesa che le autorità competenti riescano a far luce sugli appalti che rimbalzano di società in società, finchè non si arrivi ad una conclusione e si esprimano in merito, cari cittadini, andate a fare un bagno.

E mentre ci si bea sul cantiere che fu una spiaggia e ci si sdraia al solleone, fra Sindaco e opposizioni è guerra a scena aperta.
Una storia di appalti, lavori da prima iniziati e poi sospesi per poi ripresi ed interrotti ancora. Storie di tribunali, di ricorsi e di interessi politici atti all’ accaparramento dei consensi e di quegli interessi che mai finiscono per essere interessi del bene comune. Tira e molla, battibecchi. Un vero teatrino dei politicanti. Insomma, estate rovente in spiaggia, estate rovente in amministrazione.
Fatto sta che ad oggi, ciò che le opposizioni lamentavano si è avverato. IL PROGETTO WATERFRONT  E’ MORTO. Cani e gatti nè danno il triste annuncio. Il neo governatore Campano, proprio lui che nel mese di Luglio assicurò il completamento dei lavori nonostante l’ imbarazzante ritardo,  ad inizio Ottobre ha annunciato il possibile fallimento del progetto.  Queste parole hanno reso incandescenti le polemiche ed hanno aumentato fortemente il  mal giudizio nei confronti dell’ amministrazione comunale e del Sindaco Marrone. Una bella gatta da pelare ma soprattutto un vero e proprio dispiacere saper di aver perso tutto, si proprio tutto visto che per ricevere i fondi “più Europa”, e per sfruttare i soldi destinati alla programmazione 2007/2014 i lavori sarebbero da completarsi entro il 31 Dicembre 2015, e che il cantiere ad oggi risulta ancora bloccato e che di odore se ne annusa solo il misero fallimento.  Si, un fallimento in piena regola, anche se qui la parola regola, sembra essere la vera eccezione. Questa sconfitta è figlia del malaffare. Delle politiche intrise d’ interessi.  Il waterfront avrebbe rappresentato e significato un vero e proprio simbolo di rinascita per la stessa Portici, per Napoli e la Campania.  Una città così ricca ma spesso non solo di risorse.  Sono proprio i beni culturali, artistici e architettonici che vengono sovrastati e cancellati all’ istante ogni qual volta la guerra fra le bande politicanti va in scena, lasciando dietro di sé solo sconforto e misera rassegnazione per quanto siano ormai alla vista di chiunque. 
Oggi Fondalicampania, per quanto si senta tristemente rassegnata, sente di  appellarsi all’ ANAC e all’ autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone affinchè ci sia restituita verità e chiarezza. Sentiamo di farlo soprattutto come cittadini feriti a morte nel cuore. Vogliamo ancora illuderci che sta volta, la terza ditta appaltata dopo l’estromissione delle due precedenti a causa di irregolarità, abbia innanzitutto le carte in regola e che possa risultare tale fino al termine ultimo del 31/12/2015, termine che purtroppo però sembra essere troppo vicino. TROPPO.  Beghe di basso profilo hanno alimentato lo stallo delle manovre. La strumentalizzazione delle vicende ha fatto dimenticare i termini di scadenza, i botta e risposta da un partito all’ altro hanno condito gli accordi politici e i trafiletti sui giornali, e mentre il Sindaco urla No! Non mi dimetto, l’ interesse personale prevalica e il bene comune muore.
Cari Voi, attori e commedianti, oggi non avrete sulla coscienza solo una colata di cemento. Oggi Voi siete la firma sul contratto per la morte del Waterfront. Per aver stroncato il commercio prima della sua nascita, per la morte del turismo, per quella occupazionale, per quella dell’ economia, per la morte nostra, per quella mia.

a cura di Luca Chiaravalle
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