Home ScienzeBiologia Marina Lo squalo Palombo, non è pericoloso per l’uomo! di Martina Di Vincenzo

Lo squalo Palombo, non è pericoloso per l’uomo! di Martina Di Vincenzo

da D. De Stefano
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Mustelus mustelus, conosciuto comunemente come Palombo, è uno squalo non pericoloso per l’uomo appartenente alla famiglia Triakidae. Questa specie vive sulla piattaforma continentale dell’Oceano Atlantico orientale, al largo delle Isole Britanniche e della Francia fino al Sudafrica, compreso il Mar Mediterraneo, Madera e le Isole Canarie, a una profondità compresa tra i 5 e i 625 metri di profondità. Il Palombo ha una colorazione uniforme grigia o grigio-bruna sul dorso e bianca sul ventre. É un Pesce cartilagineo (lo scheletro è composto di elementi cartilaginei) di medie dimensioni. 

Il corpo è allungato ed affusolato. La testa è compressa nella parte superiore ed il muso è lungo ed arrotondato. La bocca, situata in basso, è obliqua e munita di serie di denti piccoli e bassi, che possono essere meno arrotondati nei giovani. Le narici, in posizione ventrale, hanno un’unica grande apertura e sono più vicine alla bocca che all’apice del muso. Gli occhi sono piccoli, rotondi negli individui giovani, e con pupilla oblunga orizzontale (tipica delle specie di profondità) negli adulti. Sul muso, sono presenti organi di senso per la rilevazione della profondità (idrostatici). Ai lati della parte terminale della testa, sono presenti 5 fessure branchiali. Una sottile ma ben distinta piega cutanea corre lungo il dorso, dalla coda sino a livello delle fessure branchiali. La pelle (zigrino) è quasi liscia. Le pinne dorsali sono due, di forma triangolare, la seconda è leggermente più piccola della prima. Le pettorali hanno l’apice interno arrotondato e l’orlo posteriore poco incavato. La pinna caudale presenta due lobi non simmetrici (quello superiore più sviluppato). La pinna anale è presente. La colorazione del dorso e dei fianchi è grigio cenere (con o senza presenza di piccole macchie nere); il ventre è biancastro. Il Palombo può raggiungere, in casi eccezionali, una lunghezza di 160 cm, mentre è comune da 60 a 120 cm. La specie ha sessi separati, facilmente distinguibili per la presenza nel maschio degli pterigopodi (allungamento della parte terminale delle pinne ventrali), che hanno funzione di introdurre gli spermi nel corpo della femmina e permettere la fecondazione, che è quindi interna.È viviparo e gli embrioni hanno una placenta vitellina. Viene catturato con la pesca a strascico e utilizzato per l’alimentazione umana, per ricavarne olio di pesce e per farne mangime per animali. Nel Red Data Book dell’IUCN è catalogato tra le specie Vulnerabili.

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