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IO RESPIRO SOTT’ACQUA, CAPITOLO ZERO

da D. De Stefano
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In occasione dell’apertura delle iscrizioni ai corsi di Sub sul nostro sito fondalicampania, colgo l’occasione per narrare ricordi e riportare alcune delle location ideali per le immersioni sportive (più o meno conosciute dagli amanti dei fondali marini) situate nelle vicinanze delle coste campane, tutte capaci di emozionare al punto di portarci a desiderare di trasformarci in esseri mitologici, metà uomini e metà pesci.
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Avevo appena sedici anni quando finalmente ci riuscii.
Messo insieme tutto quanto “grattato” da tempo dalle paghette, mi feci accompagnare da mia madre a far visita al suo cugino istruttore. Lei, convinta a farmi desistere, non si aspettava che avrei trovato in zio Pino il mio miglior complice!
Fu così che, mascotte del gruppo, con quasi 300mila lire di sudatissime rinunce, passai la più bella estate della mia vita tra veterani con più ore di vita sott’acqua che fuori, tanto che immaginavo non fossero dotati di scheletro osseo, bensì di “LISCA”!
Tutte le mattine in aula e tutti i pomeriggi in acqua…(avessi continuato a studiare con quella foga negli anni a seguire avrei regalato ben altre soddisfazioni ai miei genitori)..i giorni volarono ed in un attimo mi ritrovai “brevettato”.
Maschera,…erogatore,…3..,2…,1….vai!
Ti lasci cadere all’indietro dal bordo della barca… il mare sembra respingerti, ma è solo un attimo; inizia ad entrare, scivolando lentamente nelle aperture della muta e ti avvolge in un abbraccio: vuole giocare!
La cattiva abitudine che ancora mi porto dietro (e che mi ha dato non pochi problemi in passato) di cercare di raggiungere il fondo prima di tutti, mi regala sempre uno degli spettacoli più emozionanti: stendermi a pancia in su sulla sabbia e vedere scendere lentamente tutti i miei compagni di viaggio; da un’astronave sospesa nel vuoto vengono giù come alieni dalle forme umanoidi, contornati dai fasci di luce del sole in continuo movimento che cercano invano di inseguirli nel blu; paracadutisti senza vela, angeli senza ali…e vengono tutti a giocare con me!
Il pollice e l’indice si toccano in punta, formano un cerchio per far sapere agli altri che sono a mio agio e tutti insieme si inizia la gita: forme di vita che non incontri di solito in giro, un mondo parallelo a distanza di un tuffo dal mio e con tanto tempo per provare a farne parte e godermelo…,tanto…LI’ POSSO RESPIRARE!

a cura di Giacomo TorreSeguici su Facebook clicca Qui

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