Home Scienze Parchi marini! Voi avete idea di quello che accade realmente in questi “Lager”?

Parchi marini! Voi avete idea di quello che accade realmente in questi “Lager”?

da D. De Stefano
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La scorsa settimana vi ho parlato del whale watching, cercando di sminuire nel mio piccolo l’operato di acquari e parchi marini.
Voi avete un’idea di quello che realmente accade in questi “lager”?
Partiamo col dire che questi luoghi gettano le loro fondamenta su bugie ben orchestrate: chiunque di voi ne abbia visitato uno si è sentito certamente dire che gli animali sono controllati, curati e vivono più a lungo che in natura.
 Che ognuno di loro è amato e rispettato e che gli spazi a loro disposizione sono adeguati. Tutte menzogne.
Per esempio, un’orca in cattività vive in media 15/20 anni (quando tutto va bene)… In natura vive anche 80/90 anni. Questi animali possiedono una struttura sociale perfetta, di solito di stampo matriarcale (cioè una femmina a capo di un pod(branco) formato da figli, fratelli, sorelle, cugini).
Separare un individuo dal suo branco equivale a togliere a voi le vostre famiglie, eppure questa era la tecnica più gettonata quando le orche cominciarono ad essere catturate per i parchi marini: i “cacciatori” dividevano il podin due parti, da un lato le femmine con i piccoli e dall’altro i maschi.
Le femmine e i piccoli venivano accerchiati e ne catturavano uno o due per volta, tra le urla spaventate di tutti gli altri. Alcune morivano, e allora i cacciatori le squartavano e le riempivano di pietre per affondare le carcasse, e nascondere al mondo lo schifo che avevano fatto.
Le orche catturate venivano sottoposte a giorni interminabili di quarantena in recinti costruiti direttamente sul mare, prima di affrontare viaggi estenuanti per raggiungere la destinazione finale.
Oggi, dopo lunghe battaglie, abbiamo finalmente ottenuto il rifiuto di molte compagnie aeree di trasportare animali destinati ai parchi acquatici.
E proprio negli acquari comincia la vera tortura. Gli animali in cattività vengono letteralmente ridotti alla fame per essere addestrati, vengono loro somministrate dosi di eparina o altri coagulanti per evitare la formazione di trombi dovuti al poco movimento.
Questo significa che gli spazi a disposizione non sono adeguati come sostengono i proprietari…Giusto? Nel SeaWorld di San Diego una sola vasca è grande abbastanza per Tilikum, l’orca divenuta tristemente famosa per aver causato la morte della sua trainer durante uno show. Una sola vasca in tutto il parco.
Ditemi, se voi foste costretti a vivere 20 anni in una sola stanza della vostra casa, e non poteste uscire mai, non sareste un tantino nervosi? Il nervosismo in questi casi si traduce in aggressività, che viene espressa in modi diversi.
A volte le orche uccidono i loro trainer, più spesso purtroppo si feriscono tra loro: si mordono o sbattono volontariamente la testa sul bordo della vasca fino a sanguinare. In natura non è mai, e sottolineo mai, stato registrato un attacco volontario di un’orca nei confronti di un uomo o peggio ancora di un suo simile o di un membro del suo pod.
Da quando molti Stati hanno vietato la cattura di individui liberi poi, i parchi hanno iniziato a sperimentare l’inseminazione artificiale. L’80% degli animali in cattività ha un matching positivo: ciò vuol dire che possiedono geni compatibili tra loro. In altre parole, sono frutto di incesti ottenuti “artificialmente”.
Queste sono poche cose confronto a quelle che potrei raccontarvi, ma preferisco lasciarvi a riflettere su pochi elementi utili.
A chi di voi fosse interessato ad approfondire l’argomento, consiglio di guardare Blackfish, un docufilm firmato dalla regista Gabriela Cowperthwaite, grazie al quale la verità su queste prigioni ha cominciato ad essere rivelata.
Da quando il documentario ha iniziato a circolare, su social network è esplosa l’indignazione e molte persone comuni, ma anche molti vip si sono schierati a difesa degli animali imprigionati, al grido #Emptythetank (Vuotate le vasche).
In attesa del giorno in cui questo miracolo avverrà davvero, vi saluto e vi ricordo che la grandezza e il progresso morale di una Nazione si possono misurare dal modo in cui tratta gli animali…
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